I valori del marchio, la migliore pubblità per l’azienda
- On 3 Maggio 2019
- online advertising
L’impatto dei temi sociali nelle scelte dei consumatori.
Quanto influisce la presa di posizione di un brand sui temi sociali?
Che impatto hanno i valori aziendali sulle scelte d’acquisto?
I consumatori di oggi cercano imprese che si assumano la propria responsabilità sociale e diano un contributo a cause importanti come il rispetto dell’ambiente o delle condizioni di lavoro, i temi più sentiti.
Le persone seguono i brand in base alle cause sociali di cui essi si fanno portavoce e sono più propense a comprare da marchi che rispettano l’ecosistema naturale ed i propri dipendenti.
La reputazione, i valori del marchio sono quindi diventati la migliore pubblicità per le aziende e nell’indice di gradimento vengono prima del prezzo o della qualità dei prodotti, purchè siano valori autentici.
Pubblicità sveglia o Woke advertising
Il fenomeno interessa le aziende di tutto il mondo ed è stato ribattezzato negli USA con il nome di “woke advertising” o “pubblicità sveglia“, perché la presa di posizione consapevole ed impegnata sui temi sociali è una forma di pubblicità molto efficace per le aziende.
Il termine “woke advertising”, in realtà, è usato anche con un significato diverso ed ironico, se riferito a quelle aziende che predicano e razzolano male.
Si tratta di quei marchi che, pur sbandierando il proprio impegno per il risparmio energetico, la lotta allo spreco o per condizioni di lavoro eque, sotto sotto fanno tutt’altro.
Quando poi l’inganno sale a galla, sono dolori, perché i consumatori non dimenticano il tradimento di quei brand, scelti per gli ideali dichiarati, risultati poi idi sola facciata.
Gli spot aziendali sempre più storie di valori
Come avrai notato, le pubblicità dei brand sono storie, che invitano a comprare un prodotto o un servizio, per realizzare qualcosa di buono ed utile in una società sempre più globalizzata.
Un esempio è la pubblicità dei biscotti Pan di Stelle, “Un sogno chiamato cacao”, che valorizza l’impegno del marchio per una filiera sostenibile del cacao e per l’aiuto concreto dato a chi vive di questa raccolta: le famiglie ed i bambini ivoriani.
Pan di Stelle vuole posizionarsi nella mente dei consumatori per la produzione e vendita di biscotti genuini, sani e sostenibili, che come sappiamo è un benefit per i consumatori che, facendo questo collegamento, preferiranno questo marchio ad altri concorrenti.
La ricerca Accenture Strateg
Che i valori azienali siano il faro guida nelle scelte dei consumatori ed un gran ritorno in termini di immagine e pubblicità lo conferma l’auterevole ricerca 2019 Accenture Strategy, condotta a livello mondiale su 35 nazioni.
Per quanto riguarda l’Italia, la ricerca ha messo in evidenza che:
- il 71% dei consumatori preferisce acquistare beni e servizi da aziende allineate ai propri valori
- il 61% delle persone si fà influenzare nelle decisioni di acquisto da parole, valori e comportamenti dei leader aziendali
- il 37% è rimasto deluso dai comportanti delle aziende sul fronte dei valori
- il comportamento deludente di un brand su un tema sociale ha portato il 47% dei consumatori italiani ad abbandonare quel marchio
Oltre ai valori è indispensabile avere una forte identità
Per avere un buon seguito, un’azienda che vuole costruire una forte reputazione e vuole farsi pubblicità attraverso i temi sociali abbracciati, deve anche avere una forte identità.
Questo significa che l’azienda deve essere sul mercato da tempo, per costruire un forte legame e grande credibilità di fronte alla propria nicchia.
Solo in questo modo potrà raccontare una storia memorabile, che ruota intorno ad un tema ben preciso e stabilire quel legame emotivo con i propri consumatori, indispensabile ad avere seguito.
Piccole aziende italiane di successo: Iam Bambu’ e Orange Fiber
Abbiamo preferito lasciare da parte le grandi aziende, per dedicarci agli esempi di piccole e medie imprese italiane, che hanno costruito il loro business intorno a valori importanti per la propria nicchia.
Tra queste imprese c’è I am bambù, il marchio fondato da Angela Maria Marchetti e da lei definito “un sogno sussurrato dalla foreste di bambù di Maui (Hawaii)”, per realizzare “capi di abbigliamento esclusivi, che possono coccolare il corpo, la mente e l’anima, rispettando il pianeta Terra che ci ospita”.
Il brand produce abbigliamento per uomo e donna fatto di bambù vegetale resistente, traspirante, ideale per viaggiare o per i momenti di relax, che non necessita di prodotti chimici, nè in fase di coltivazione, nè di lavorazione.
Orange Fiber è il marchio di Adriana Santanocito ed Enrica Arena, che produce tessuti ecologici ottenuti da sottoprodotti degli agrumi, da cui si estrae la cellulosa adatta alla filatura.
I filati di questo brand sono stati utilizzati anche da Salvatore Ferragamo per la collezione “Ferragamo Orange Fiber Collection” Collezione primavera – estate 2017.
Erg, Trentino Green Network e 3Bee
Erg, acronimo di Edoardo Raffinerie Gattone, è una azienda che ha abbandonato il petrolio, per investire nella sostenibilità.
Produce energia elettrica da fonti rinnovabili (vento, acqua, sole e gas naturale) ed è il primo produttore in Italia di energia eolica.
La scelta fatta a suo tempo, si è rivelata giusta, tanto che l’azienda nel 2019 è entrata nella classifica Forbes delle top 100 aziende più sostenibili al mondo!
Trentino Green Network, è una rete d’impresa nata nel 2013, che riunisce imprese, cittadini, organizzazioni no profit e realizza progetti per lo sviluppo sostenibile.
Coinvolge aziende, enti pubblici, associazioni e territori, crea occupazione, reddito, valorizza i territori attraverso con diverse attività, tra cui il turismo sostenibile o la vendita online di prodotti ecologici.
3Bee è una startup che aiuta i professionisti ed i produttori alle prime armi, che desiderano produrre miele italiano di qualità ad impatto zero con un alveare tecnologico.
Grazie a Hive -Tech, un particolare sistema a sensori posto all’interno degli alveari, è possibile monitorare a distanza ed in tempo reale lo stato di salute delle api.
La ricerca IPSOS MORI nel settore abbigliamento
Dalla pratica torniamo alla teoria, perché voglio farti conocere due importanti ricerche fatte sul settore moda, che come sappiamo è molto amato dalle persone, ma anche molto inquinante.
Uno è il sondaggio IPSOS MORI, fatto per conto di Changing Markets Foundation e Campagna Abiti Puliti, la più grande ricerca mai svolta sulla percezione degli standard ambientali e lavorativi dei consumatori nel mercato abbigliamento.
L’analisi svolta ha evidenziato come solo il 22% degli italiani (due su dieci) sia soddisfatto delle informazioni date dalle aziende sull’impatto della produzione su mbiente e popolazione.
Reputazione dell’azienda e scelte d’acquisto
Dalla ricerca è emerso che l’82% dei consumatori (8 su 10) richiede alle aziende uno sforzo maggiore verso una produzione più consapevole e chiede più informazioni sulle iniziative dei marchi nel ridurre l’inquinamento.
Il 64% degli italiani, due su tre, non sono disposti a comprare capi di abbigliamento da marchi associati all’inquinamento ed il 72% degli italiani chiede alle aziende una produzione econostenibile e l’assunzione di responsabilità per tutto quello che accade all’interno dell’azienda.
Gli italiani (il 78%) sono molto attenti alle condizioni di lavoro dei dipendenti aziendali ed ai salari corrisposti ed il 58% ha dichiarato di essere pronto a boicottare i marchi che sfruttano i propri dipendenti.
La Carta per la Moda
La Carta per la Moda sostenibile è un documento firmato da 40 brand, tra cui Adidas, Burberry, H&M, Levi Strauss & C., Puma o Stella Mc Cartney, che impegna le aziende a ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente, diminuendo le emissioni di carbonio o la scelta di materiali sostenibili.
Un esempio è l’impegno a produrre tessuti alternativi alla viscosa o la scelta di produrre viscosa “pulita”, ottenuta senza usare sostanze chimiche, tossiche per l’ambiente e la salute delle persone.
Purtroppo la viscosa chimica è ancora oggi usata da molte aziende anche note a livello mondiale.
La Generazione Z ed i temi soci ali
Essere un’azienda portatrice di valori sociali è ancora più importante se il target è quello dei giovani della Generazione Z (14 – 24 anni).
Questi ragazzi sono molto sensibili ed attenti ai temi ecologici. Come si apprende dalla ricerca BNP Paribas Cardif, il 66% dei giovani della Generazione Z è molto attento nel fare la raccolta differenziata e lo è ancora di più verso gli sprechi.
I giovani di questa generazione sono social e digital addicted, con lo smartphone sempre in mano, ma, a differenza dei giovani delle generazioni successive, sono più legati ai temi sociali ed ai valori del passato: tra questi la famiglia, l’amicizia ed ovviamente l’ambiente ed il lavoro!
Conclusioni
I valori di un marchio sono la migliore pubblicità per un’azienda!
Più che a convertire, servono a costruire una forte reputazione, ma sono anche determinanti nelle scelte dei consumatori.
Siamo d’accordo con Accenture nel ritenere che oggi i brand non appartengono più solo a sè stessi, ma sono diventati patrimonio comune di investitori, dipendenti e clienti.
I temi sociali sono molto sentiti dai consumatori, che scelgono i marchi in linea con i propri valori, a patto che le dichiarazioni d’intento delle aziende corrispondano anche ai fatti.
Le aziende che emergono grazie alle cause sociali cui hanno aderito sono presenti nel mercato da un pò di tempo ed hanno costruito una forte identità. Infatti, hanno guadagnato una fetta di popolarità ed autorevolezza nella propria nicchia di mercato e sono il punto di riferimento del loro target.
L’essere portatori di valori sociali è paragonato ad una pubblicità: in America si parla di “woke advertising” o “pubblicità sveglia”, che è uno strumento di marketing alla portata di tutte le imprese, anche di quelle piccole e medie, e non solo dei grandi colossi o dei grandi marchi.
Non contano le dimensioni dell’azienda, ma la sua coerenza nel tempo e l’autenticità.
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