Verso le politiche 2018. I politici snobbano LInkedin? Grave errore
- On 22 Novembre 2017
- comunicazione politica, elezioni
Pochi mesi verso le politiche 2018. Perché non considerare Linkedin?
Non c’è alcun dubbio che nella prossima campagna elettorale il Social Media Marketing rivestirà un ruolo centrale. Conosciamo bene l’importanza di Facebook, Twitter e Instagram nella comunicazione politica online. Che poi vi siano le idee su come utilizzarli questo è un altro discorso, eh.
Ma siamo sicuri che non sia il caso di allargare gli orizzonti e valutare l’efficacia di altre piattaforme?
In questo articolo vogliamo analizzare e studiare, l’utilità di Linkedin nel piano editoriale di un candidato, che si appresta a concorrere per un seggio al parlamento di prossima elezione. Diciamo subito che, se sei un deputato o senatore uscente, e non hai ancora preso coscienza dell’importanza di questa piattaforma, bè allora abbiamo qualche problema. Peggio se, il nostro aspirante parlamentare, ricopre un incarico di amministratore pubblico.
Non considerare Linkedin è un grave errore strategico. E vi spieghiamo perché.
Cos è di preciso LInkedin oggi?
Stiamo parlando di una piattaforma social nata per cercare lavoro, e che nel tempo, si è evoluta fino a diventare il più grande network globale professionale online, frequentato da:
imprenditori, manager, professionisti, agenti e mediatori di commercio, lavoratori, lavoratori specializzati, ricercatori, professori, docenti universitari, operatori bancari, assicuratori, commercianti, medici e tantissimi altri protagonisti del mondo del lavoro.
Hai capito bene; Linkedin ospita le figure del mondo del lavoro in tutte le sue sfaccettature: gli oltre 10 milioni di iscritti, rappresentano un buona fetta di chi genera il prodotto interno lordo dell’azienda Italia.
Ora, possiamo rinnovare la sfida: se sei un politico o aspiri a diventarlo, puoi rinunciare a dialogare con una si fatta platea?
La risposta è piuttosto semplice. No, non si può. In nessun caso.
I politici italiani in che misura sono presenti?
Purtroppo al momento il quadro è desolante. La stragrande maggioranza non ha un profilo e, i pochi presenti, non ne sfruttano appieno il potenziale. Ovviamente c’è qualche eccezione.
Chiara Appendino sindaca di Torino, Stefano Parisi leader di Energie per l’Italia, Enrico Letta Presidente del Consiglio nel 2013.
Decisamente meglio vanno le cose all’estero. Spopolano personaggi del calibro di Justin Trudeau, Emmanuel Macron e Mariano Rajoy. I loro profili sono aggiornati e costantemente attivi nella produzione di contenuti di qualità.
Questo ci porta una considerazione molto semplice. Le opportunità per chi volesse iniziare ora, sono tantissime e intere prateria si aprono davanti.
Linkedin non è un occasione solo per figure di primo piano, sono soprattutto i politici locali a poterne trarre beneficio.
Nelle elezioni presidenziali Usa del 2016, l’ 80% degli utenti Linkedin ha manifestato l’intenzione di esprimere un voto, rispetto a una media nazionale del 54,7%. Questo significa che la base utenti del social, è molto più propensa a partecipare alla vita politica del paese più di quanto lo sia la media dell’elettorato attivo.
Quali sono le regole auree per un politico che vuole affermarsi su Linkedin?
Dobbiamo partire da 2 principi:
quale spazio riservare alla comunicazione su Linkedin nel piano editoriale?
quale obiettivo vogliamo raggiungere nella presenza su LinkedIn?
Noi riteniamo che nella stesura del piano editoriale il ruolo di Linkedin non deve essere affatto marginale, anzi. L’opportunità data dal poter aprire una finestra di dialogo con il mondo del lavoro e delle professioni fa di questo social un canale di riferimento al pari degli altri più noti e conosciuti. Un principio avvalorato dalla scarsa presenza di altri politici competitor.
Presidiare per primi uno spazio non occupato, ci da un vantaggio competitivo che, in una campagna elettorale che si decide nei collegi per un pugno di voti, può fare la differenza. E’ spesso la differenza la fanno i dettagli, giusto?
Sugli obiettivi, possiamo individuarne tanti, proviamo a citarne alcuni fra i più evidenti:
- costruire solide relazioni
- ascoltare le problematiche comuni alle categorie economiche
- informarsi sulle dinamiche che regolano alcuni settori merceologici
- misurarsi su tematiche di interesse e d’attualità
- aggiornarsi sulle novità che il mondo produttivo propone quotidianamente
- migliorare la reputazione online verso un pubblico qualificato e esigente
- comunicare programmi e idee del candidato
- stare al passo con le innovazioni nei settori a più alto tasso di dinamismo
- Coinvolgere gli influencer e farne testimonial della tua candidatura
Come impostare la strategia su Linkedin?
Partiamo dal profilo: serio, professionale e istituzionale. Dobbiamo trasmettere credibilità e fiducia. Chiarire l’identità che abbiamo e il valore che offriamo. Il Background aiuta a capire da dove proveniamo e cosa abbiamo fatto finora. Che tipo di percorso formativo e le esperienze avute. Tuttavia è l’indirizzo futuro che determina il grado di utilità e appeal che possiamo generare. Ovvero cosa vogliamo fare. Su quali argomenti ci vogliamo misurare e che visone abbiamo maturato.
Se sei un personaggio pubblico la trasparenza è d’obbligo.
Costruire la rete di connessioni è il secondo passo. Si può decidere di includere chiunque e parlare con tutti, oppure si determina un target che meglio si attaglia alle nostre inclinazioni. Bisogna avere ben chiaro questo passaggio, per non rischiare di scegliere un pubblico non interessato alla nostra proposta politica.
Terzo punto: la produzione di contenuti utili. Linkedin ci da 2 strumenti:
- gli aggiornamenti di stato
- Pulse
Il primo si presta per messaggi brevi, corredati da immagini e video. Pulse invece è il blog interno di Linkedin. Ottimo strumento per scrivere e approfondire argomenti che rivestono un’ importanza strategica. Stiamo attenti a non usarlo come teaser. Non possiamo produrre contenuti da approfondire su altri canali (sito-blog). Il lettore va conquistato con testi profondi, verticali e esaustivi.
Quali argomenti posso affrontare?
Devono essere temi che rappresentano soluzioni ai problemi della tua rete di connessioni: ecco perché l’attività di ascolto è molto importante. Dare idee e spunti di interesse su esigenze specifiche che coinvolgano la categoria a cui ti rivolgi. Vanno benissimo anche argomenti più generici ma particolarmente sentiti, che mostrano una partecipazione trasversale come:
- Lavoro
- Tasse
- Burocrazia
- Sanità
- Istruzione
Indubbiamente ricoprire incarichi o avere delle responsabilità amministrative porta dei vantaggi notevoli. Soprattutto per la concretezza nel proporre spunti e generare engagement su provvedimenti di cui puoi avere diretto controllo e responsabilità.
Le elezioni si avvicinano, nei 4-5 mesi che ci sperano dall’evento, si possono fare i passi giusti per integrare un buon piano editoriale che preveda l’uso dei social network nelle forme e contenuti più consoni.
Se hai apprezzato il nostro articolo ti aspettiamo per una consulenza gratuita.
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