Cresce l’innovazione, ma le pmi italiane sono ancora poco digital
- On 30 Agosto 2018
- Digital, impresa, marketing
Troppo pochi gli investimenti delle pmi nel digitale.
Vorrei poter dire che le piccole e medie imprese italiane sono attive protagoniste della digital transformation e che nella rivoluzione digitale in atto non sono seconde alle grandi aziende. Purtroppo, non è così!
Le pmi italiane sono ancora poco digital o forse dovrei dire troppo poco digital, rispetto alle pmi europee.
Dal mondo dell’imprenditoria arrivano buoni segnali, ma ci vorrà ancora del tempo per parlare di digitalizzazione delle piccole e medie imprese.
La percentuale di pmi che ha investito nell’innovazione è ancora bassa, ma quelle che hanno fatto il grande passo, hanno sperimentato le grandi opportunità del digitale in termini di maggior fatturato, produttività e di vantaggi fiscali.
I vantaggi delle PMI innovative
Le piccole e medie imprese italiane che hanno investito nella tecnologia e che sono innovative, secondo i criteri della L.33/2015, accedono a tutta una serie di vantaggi come:
- gli incentivi fiscali sugli investimenti
- le agevolazioni fiscali sulla remunerazione dei dipendenti
- possono raccogliere capitali in regime di equity crowdfounding ed accedere a forme di finanziamento tramite piattaforme di crowdfounding
- godere di un regime speciale in caso di perdite del capitale sociale
- accesso semplificato al credito tramite il Fondo Centrale di Garanzia.
E queste sono solo alcune delle opportunità!
Cosa ci dicono le analisi di marketing
Ci sono tantissime ricerche di marketing sulle pmi ed il digitale, che concordano tutte su un punto e cioè sul fatto che le pmi italiane sono ancora poco digital!
Da una ricerca Istat fatta nel 2017 e che riguarda gli investimenti in tecnlogie dei vari paesi europei, emerge che l’Italia non brilla proprio per intraprendenza.
Tra il 2013 ed il 2017 gli investimenti delle aziende italiane in beni della proprietà intellettuale, tra cui rientra anche la tecnologia, sono l’8,6%, contro il 17,5% della Germania, il 17,9% della Francia ed il 12,8% della Spagna.
La stessa indagine ha suddiviso le imprese italiane in diverse categorie:
- le “indifferenti” o imprese a basso tasso di digitalizzazione: il 63%
- “sensibili vincolate”, che sono le imprese con digitalizzazione media e poco capitale: il 22%
- “digitali incompiute”, che sono imprese ad alto tasso di digitalizzazione e con poco capitale: il 2,3%
- “digitali compiute”, imprese molto digitalizzate e con un discreto capitale disponibile: 3%
- “sensibili”, le imprese mediamente digitalizzate, con un capitale medio -alto: il 9,7%
Queste ultime, le imprese “sensibili” sono quelle più promettenti, da cui si si aspetta un processo di digitalizzazione più veloce.
Rinunciare all’innovazione equivale a rinunciare alle opportunità
Perché è così importante investire nella tecnologia ed innovare?
Perché non farlo, porta alla perdita di grandi opportunità, tra cui c’è l’aumento del fatturato, un aspetto non proprio secondario.
Come ha evidenziato il report del Digital Transformation Institute, il 62% delle pmi che ha investito nel digitale, ha speso, ma ha anche raccolto dei frutti, perché ha ottenuto un aumento netto dei ricavi:
- nel 12% dei casi si è avuto un aumento di fatturato compreso tra il 25% ed il 40%
- nel 20% l’aumento è stato del 10 – 25%
PMI e digitale secondo l’indagine Doxa del 2017
Da un’altra indagine del 2017 emerge che molte imprese, pur avendo capito la portata del digitale, alla fine rinunciano ad investire.
L’indagine Doxa del 2017, fatta per Groupon e condotta su un campione di 900 piccole e medie imprese evidenzia come il web sia considerato importante dal 41% delle PMI ed il web marketing sia percepito come il settore su cui concentrare la maggior parte degli investimenti.
Delle PMI intervistate, il 63% ha un sito web ed il 50% ritiene che il web possa influenzare i consumatori e le vendite.
L’81% ritiene che sia importante avere un sito responsive, che si adatta alla visualizzazione da mobile e prevede di investire in questa direzione.
Tra tutti i social solo Facebook viene preso in considerazione dalla pmi intervistate: è l’opinione dell’89% di esse.
Poche hanno un e-commerce o una app per vendere online: per l’esattezza il 30%, il doppio rispetto agli anni precedenti.
Il 98% di queste PMI dichiara di preferire l’off-line, che fa mantenere un rapporto diretto con i clienti, mentre il 48% non si sente a suo agio con gli strumenti digitali. Altri motivi questi per cui alla fine le pmi italiane sono ancora poco digital.
La situazione nelle diverse aree geografiche
Le aziende con il più alto tasso di digitalizzazione si concentrano al Nord -Est dell’Italia, come era prevedibile.
Qui gli imprenditori sono stati più “coraggiosi”.
Al secondo posto si classificano le piccole e medie imprese del centro Italia e per ultime quelle del Sud Italia.
Esaminando la situazione settore per settore, però, la situazione però cambia.
Il report 2017 di eShoppingAdvisor, basato anche su dati Istat, ci fa sapere, infatti, che le regioni italiane più attive in ambito e-commerce sono il Trentino Alto-Adige, la Calabria e l’Umbria: nord, centro e sud Italia!
La grande partecipazione delle PMI al WMF18
Che le piccole e medie imprese siano sensibili ai temi dell’innovazione e della tecnologia è confermato anche dalla grande partecipazione al Web Marketing Festival o WMF18, il più grande evento sull’innovazione digitale, che si svolge ogni anno in Italia.
In occasione di questo evento tanti imprenditori e tante pmi hanno partecipato con grande entusiasmo ai vari temi trattati, che spaziavano dal crowdfounding online all’intelligenza artificiale, dall’export alle strategie di marketing digitale, dai vantaggi dell’avere un sito web alla necessita della tecnologia mobile.
Questi eventi sono una grande occasione per diffondere la cultura digitale e diminuire la diffidenza di tutti quegli iprenditori che sanno poco delle nuove tecnologie e possono sfruttare l’occasione per fare un pò di chiarezza.
La mancanza di una cultura digitale è la causa di questa lentezza?
Sì, bisogna ammettere che in Italia la cultura digitale è poco diffusa. Non ci si deve, quindi, meravigliare se le pmi italiane sono ancora poco digital!
Avere una cultura digitale e credere nelle potenzialità delle nuove tecnologie, è la leva che spinge un imprenditore ad investire nel digitale.
Questo è fondamentale! Il digitale, infatti, ha stravolto la comunicazione, il marketing ed i processi produttivi aziendali. E’ considerato il protagonista della quarta rivoluzione industriale ed il motore dell’industria 4.0.
Eppure viene spesso frainteso ancora da molti imprenditori, che percepiscono l’innovazione come una minaccia per il lavoro e non come una grande opportunità! Questo è un errore, perché le tecnologie non diminuiscono il lavoro, ma ne riducono i costi, migliorando la produzione: questo sì che è un grandissimo vantaggio!
La tecnologia aumenta la competitività delle nostre imprese nel mercato interno e nei mercati esteri! Impossibile farne a meno!
Lo scenario in cui operano le piccole e medie imprese è cambiato
Oggi la produzione, la comunicazione, il marketing, sono veloci, flessibili. Tutto cambia alla velocità della luce!
Sono cambiate le persone, le loro abitudini, anche quelle d’acquisto, il modo di comunicare e di rapportarsi con le aziende. E’ cambiato persino il tono di voce, perchè i consumatori si sono messi su un piano di parità con le aziende.
Ci sono i social network, la pubblicità su Google, i negozi online, l’intelligenza artificiale, la robotica, le soluzioni in cloud, le stampanti in 3D!
Tra queste ci sono tante soluzioni adatte alle nostre imprese, quella che farebbero fare il salto di qualità nella giusta direzione!
E’ un peccato che prevalga la diffidenza, che è una della cause principali per cui le pmi italiane sono ancora poco digital.
Ignorare le nuove tecnologie è un rischio
E per chi rifiuta la tecnologia e preferisce continuare nel solco della tradizione?
C’è un grande rischio: quello di restare indietro, venire sorpassato dai concorrenti e sparire anche dal mercato!
Non lo dico per rinfilare a tutti i costi una soluzione di marketing digitale, ma perché la rivoluzione digitale è in atto: starne fuori, equivale a diventare invisibili o a sparire del tutto!
Ogni giorno aprono e chiudono nuove imprese, nuove startup: cosa fare per emergere dal mucchio? E’ ancora sufficiente ppendere fuori dall’impresa un cartello o un’insegna luminosa per farsi notare? Sai bene che non è più così da un pezzo!
Se quindi vuoi restare sul mercato e rafforzare la tua attività, scegli il digitale, il nuovo che avanza! Potresti anche conservare il “vecchio” ed integrarlo con la tecnologia digitale!
Per intercettare i tuoi clienti devi innovare
Ogni impresa vive grazie ai suoi clienti ed ha bisogno di trovarne nuovi!
Come fai ad entrare in contatto con tutte quelle persone, che navigano quotidianamente sul web da smartphone, tablet o pc e che cercano gli stessi prodotti e servizi che offri tu? Aspetti che arrivino di persona al tuo negozio o li lasci ai tuoi concorrenti più tecnologici?
Direi proprio di no! Ecco un altro motivo per investire nel digitale, per aprire un sito web, un e-commerce, fare Seo o advertising su Google, Facebook o Instagram!
Per acquisire nuovi clienti o anche per trattenere e fidelizzare i clienti che hai conquistato da tempo, ma che sono tecnologici e magari scontenti della tua staticità, cambia!
Magari i tuoi clienti, stufi delle pmi italiane poco digital come la tua, iniziano a guardare con interesse alla tua concorrenza, più moderna nel linguaggio, nella comunicazione, nel sapersi vendere!
Servono competenze specifiche di marketing digitale
Oltre a sviluppare un cultura digitale, è indispensabile sviluppare competenze di web marketing, di social media marketing o di e-commerce da applicare alla propria impresa.
Di qualsiasi cosa si occupi, se vuoi fare marketing digitale, hai bisogno di un professionista che sappia gestire una strategia di social media marketing o di e-commerce, creare e misurare una pubblicità su Facebook o Youtube, curare il blog in ottica Seo.
Quando dico qualcuno che sappia gestire una pagina Facebook o scrivere un articolo sul blog aziendale, non intendo un tuo amico o conoscente che se la cava al computer o usa quotidianamente i social network. Intendo un professionista che conosce le dinamiche del digitale, lavora nel marketing digitale e sia specializzato in un settore specifico!
Molti imprenditori, credendo di risparmiare, si affidano a non esperti e non si rendono conto del danno che rischiano di fare a se stessi ed alla propria attività. Magari ottengono anche qualche risultato, ma non possono sapere quello che avrebbero potuto ottenere in più, se si fossero affidati ad un vero esperto di Seo, e-mail marketing o di Facebook Adv.
In conclusione
Le piccole e medie imprese sono la maggior parte delle imprese italiane e sono anche il punto di forza della nostra economia.
Il mercato è oggi al centro di un cambiamento epocale, introdotto dal digitale e dalle nuove tecnologie.
Ci sono molte iniziative a favore dell’innovazione, ma sono ancora troppo poche ed infatti le pmi italiane sono ancora poco digital. Perché? E’ proprio così?
Le Pmi italiane sono ancora poco digital per questo motivo?
Sì! Nonostante ci siano anche altre concause, come la poca diffusione della banda larga, la necessità di finanziamenti, la burocrazia o normative troppo compesse, sembra che la mancanza di una cultura digitale adeguata sia l’ostacolo principale che blocca l’innovazione delle piccole e medie imprese. Lo confermano i dati statistici.
Le pmi italiane sono ancora poco digital, perché non abbastanza consapevoli dei vantaggi di cui potrebbero usufruire investendo in innovazione tecnologica!
Conoscere poco gli strumenti digitali produce diffidenza e la diffidenza crea una situazione stagnante.
Sono tanti gli imprenditori che non hanno ancora provato il digitale e che preferiscono il marketing tradizionale, l’unico che conoscono bene e che da loro sicurezza.
Si sa come vanno le cose: quello che non si conosce, fa paura e viene guardato con sospetto! E’ quello che succede sempre in tutti i settori, quando arriva qualcosa di nuovo!
Sperimenta, cambia, innova
Se anche tu sei un imprenditore poco innovativo e magari poco tecnologico, con un’attività ferma da molti anni, dovresti iniziare a pensare ad un cambiamento. Non aspettare anni per farlo!
Che lo faccia di tua iniziativa o meno, sappi che sei parte di un processo in atto, che non dipende da te: come ti dicevo, la rivoluzione digitale è in atto e continuerà a fare il suo corso, con o senza la tua approvazione. E’ questa la realtà!
Prendi il coraggio a quattro mani e fai il primo passo!
Se sei un imprenditore poco avvezzo agli strumenti digitali o se hai proprio un rifiuto verso tutto quello che è tecnologico o se non hai nessuno in azienda che abbia le competenze necessarie ad avviare o gestire un progetto di marketing digitale, no problem!
Siamo qui per questo: per una attività di consulenza, per una collaborazione esterna o per attività di formazione.
Tutto inizia da un colloquio, da una analisi delle tua situazione particolare, per decidere insieme quale sia la soluzione migliore per la tua impresa!
Cambiare non è poi così traumatico: basta fare il primo passo e ricevere la giusta assistenza!
0 Comments