La comunicazione politica non va mai in vacanza

La comunicazione è l’arma della politica

In politica la parola è un’arma potente. Il politico di successo è quello che ha una comunicazione politica brillante che usa per convincere.

Quando parla deve essere persuasivo, perché deve trovare consenso e attrarre le persone.

Come possiamo ben vedere, tutti gli uomini politici parlano moltissimo, ma com’è la loro comunicazione politica?
Arriva al cuore delle persone? Quali sono i canali usati per diffondere i loro messaggi?

Dalla televizione al web: la nuova era della comunicazione politica

In passato la Tv era il mezzo di comunicazione di massa privilegiato. Lo è ancora oggi perché la televisione ha un potere enorme nell’influenzare l’opinione pubblica.

La tv è sempre un media di massa, ma oggi ha un concorrente molto pericoloso: il web!

Il Movimento 5 Stelle ne ha provato l’efficacia, dimostrando che la comunicazione politica digitale non è una semplice alternativa a quella tradizionale, ma è una grandissima opportunità!

Lo hanno dimostrato anche le elezioni americane di Obama prima e di Trump dopo: quanti avrebbero immaginato che Donald Trump sarebbe arrivato alla Casa Bianca? Entrambi hanno affidato il proprio messaggio politico al web, soprattutto ai social media!

Il segreto della comunicazione: la sua continuità

La continuità è il segreto della comunicazione! Per instaurare un dialogo non è sufficiente parlare sporadicamente.

Nessuno parla per se stesso, per ascoltarsi. Chi parla ad una platea, vuole avere uno scambio, suscitare un dibattito, stabilire un dialogo e delle relazioni.

Solo l’interazione continua e costante, può raggiungere questo scopo, mantenere viva la conversazione e le relazioni.

Lo stesso deve avvenire in politica, dove il dialogo non va curato solo finchè dura la campagna elettorale, ma deve essere ininterrotto: non due o 3 mesi, ma 365 giorni su 365! Un politico non può martellare i suoi elettori per qualche mese e ritirarsi dopo aver aver portato a casa l’elezione!

Esempi di comunicazione efficace: i 5 Stelle e Salvini

Il M5S ha iniziato come movimento ed è diventato un partito di governo: alle ultime elezioni è stato il partito più votato dagli italiani!

Ha iniziato controcorrente, snobbando radio e tv, per scegliere il web: in tanti abbiamo scosso la testa, per dargli poi ragione. Avevano visto giusto!

Le piattaforme online sono le nuove piazze virtuali, i nuovi luoghi di incontro in cui discutere di tutto, anche di politica!

Da subito, i politici dei M5S, sono stati molto attivi sul web come nelle piazze di città e paesi. Hanno stabilito rapporti stabili ed una comunicazione politica regolare con le persone: non si sono fatti vedere solo per essere eletti!

Ecco perché sono considerati credibili e sono riusciti a radunare intorno a sè una community di sostenitori molto attiva!

Non a caso, la comunicazione politica dei pentastellati, è diventata un caso di studio imitato da tutti gli altri partiti italiani!

La potenza dei social media nella comunicazione politica

Partiamo da un esempio, da una foto condivisa da Luigi Di Maio, che lo ritraeva insieme alla troupe del programa televisivo “Le Iene”.
Si trattava di un post sui rimborsi elettorali del M5S, che ha totalizato 137 mila like, 114.529 condivisioni e 20 mila commenti.  Nel 2017 è stato il contenuto più visto in Italia su Facebook!

Quante persone hanno visualizzato il post? Secondo quanto afferma l’Espresso, circa 10 milioni.

Sono i fan della pagina Facebook di Di Maio? No, sono molti di più, perchè i fan di Di Maio su questo social sono oggi 1,8 milioni. Al momento della condivisione del post, forse erano un pò meno.

Se i fan della pagina ufficiale di Di Maio erano circa 1,8 milioni, come è possibile che quel contenuto sia stato visualizzato da 10 milioni di italiani? Come mai questa grande differenza di numeri?

La Social Media Strategy moltiplica la visibilità

La moltiplicazione non è una magia, ma è l’effetto di un’ottima strategia di social media marketing, messa a punto da professionisti di social media che sanno il fatto loro e che hanno fatto lavorare l’algoritmo di Facebook a loro vantaggio!

Tutti i politici eletti nelle file del Movimento 5 Stelle hanno delle pagine Facebook, tutte collegate tra loro: se, dopo la pubblicazione del post di Di Maio, il Sig. Rossi ed il Sig. Bianchi commentano o condividono, poco cambia.

Se a commentare o condividere lo stesso post è Beppe Grillo o Alessandro Di Battista, che hanno altrettante pagine Facebook molto seguite, l’algoritmo di Facebook si accorge della differenza e da molta più visibilità al post di Di Maio.

Se lo stesso lavoro è fatto da altre pagine Facebook “autorevoli”, la portata organica del post continua a salire: il risultato è la moltiplicazione degli effetti e delle visualizzazioni!

Tutto questo è studiato a tavolino ed è frutto del lavoro continuo ed instancabile di chi gestisce le varie pagine social dei 5 Stelle!

Matteo Salvini, altro protagonista della comunicazione politica digitale

Tra i politici italiani, Salvini è il politico più seguito sui social: la sua pagina Facebook oggi ha 2,4 milioni di fan circa!

E’ da anni che Salvini fa comunicazione politica sul web: non lo fa ogni tanto, ma tutto l’anno: non si ferma mai!

Secondo l’analisi di Wired, la strategia dello staff di Salvini ha fatto leva sui video e sulle emozioni negative, sulla paura degli elettori, con qualche elemento di positività: il messaggio che doveva passare era, per dirla in breve e a modo nostro, “siamo messi male, ma con la Lega le cose cambieranno in meglio”.

Alla fine è riuscito nel suo intento: è arrivato al Governo, ottenendo il voto anche di chi anni fa non l’avrebbe mai votato, come è accaduto al Sud ed in Sardegna!
All’inizio del 2018, secondo le stime, ha ottenuto 19.500 utenti in più su Facebook in un solo mese!

Quale lezione di marketing politico trarre da tutto questo

Ci sono tanti elementi di riflessione. Per limitarci solo ad alcuni punti, diciamo che:

• la comunicazione politica non può fare a meno del digitale;
• le piattaforme digitali favoriscono la partecipazione sociale e sono il terreno fertile per mostrare quanto il politico sia interessato all’opinione dei suoi elettori ed ai loro problemi concreti;
• il dialogo con la base elettorale deve essere regolare: non può avere la stessa durata della campagna elettorale;
• far gestire il sito web ed i canali social a chi si occupa di marketing digitale per professione, fa la differenza.
• la comunicazione persuasiva attira le persone, le fa diventare follower, elettori e brand ambassador, in modo spontaneo;
• Il mix tra digitale ed analogico è il più potente: la presenza online deve andare di pari passo con la presenza reale sul territorio. Farsi vedere solo in certe occasioni, è un boomerang e genera solo sfiducia.

Le piattaforme digitali: un’occasione per fare personal branding

Il politico ha un brand da sponsorizzare: se stesso e quello del partito al quale appartiene. Vende e comunica qualcosa attraverso se stesso.

Deve avere una comunicazione politica mirata: questo significa che deve conoscere bene il pubblico dei suoi elettori e soprattutto i suoi elettori tipo, tra cui simpatizzanti da convincere.

Non deve avere una comunicazione piatta che ripropone le idee del partito ed i soliti argomenti triti e ritriti: deve personalizzare e distinguersi, usando lo stesso linguaggio della sua fan base.

Il sito web, il blog aggiornato all’interno del sito ed i social network, sono perfetti per fare marketing politico e personal branding. Tra i social si distinguono Facebook, Twitter, Linkedin e Youtube: ne abbiamo già parlato in un altro articolo.

I video sono il content più potente, agiscono sulle emozioni, perché mostrano il personaggio politico così com’è nella realtà. Soprattutto fanno vedere bene la faccia e tutte le espressioni del personaggio politico: questo è fondamentale per lavorare sulla empatia delle persone!

Se vuoi sapere di più su questo tema, ti invitiamo a leggere gli altri articoli del blog che trattano di marketing elettorale e di comunicazione politica online!

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