Strategia di immagine per le elezioni italiane del 2019
- On 25 Ottobre 2018
- comunicazione politica, elezioni
Affida ai media un’immagine studiata nei minimi dettagli
L’articolo di oggi prende spunto da una domanda che ci siamo posti e che riguarda l’immagine di un candidato politico.
Le elezioni italiane del 2019 si avvicinano con diversi appuntamenti: ci aspettano infatti le elezioni europee, regionali e quelle comunali!
Vedremo volti nuovi, sentiremo tante voci, tanti slogan, sui sui social network, in televisione, sui giornali.
In tutto questo che ruolo ha l’immagine del candidato politico? E’ qualcosa da studiare nei minimi dettagli o è un dato secondario rispetto alla complessita del programma elettorale, alla comunicazione politica ed alla scelta dei canali di diffusione del messaggio elettorale?
Noi pensiamo che in politica nulla vada lasciato al caso e che lo studio dell’immagine sia parte integrante della strategia di marketing politico, perchè anch’essa parla del politico e della persona!
Il potere del linguaggio non verbale
In generale, il linguaggio non verbale comunica molto di ciascuna persona.
Viene decodificato in modo diverso dai vari interlocutori, che ricorrono alla loro immaginazione, per estrapolarne un messaggio, una idea.
Il tono di voce, il look di una persona, le espressioni del viso, il linguaggio del corpo, fanno immaginare il tipo di persona che si ha davanti, come pensa, come affronta la vita, che idee ha.
E’ un pò quello che facciamo nella vita reale di tutti i giorni con chi incontriamo e che conosciamo poco.
E’ un modo per ricostruire una storia di cui non abbiamo tutti i dettagli.
E’ quello che facciamo davanti ad ogni nuovo politico ed è quello che faremo con i candidati alle elezioni italiane del 2019.
L’immagine sotto la lente dei media
Oggi più che mai, in un’era di sovraesposizione mediatica, dove più che di lente di ingrandimento, dovremmo parlare di microscopio, è importante che un politico “costruisca” l’immagine giusta da dare ai media, quella che lo rappresenta meglio.
E’ opportuno anche che stabilisca con anticipo come presentarsi ai media e agli elettori: che linguaggio adottare, che tono di voce, come vestirsi.
Tutto questo è banale? Sembra, ma in fondo non lo è! Se ci pensiamo c’è una psicologia simile anche nei colloqui di lavoro! La prima impressione, anche se non corrisponde alla realtà è decisiva e si gioca anche sull’outfit, per esempio!
Vestirsi in modo formale aumenta la concentrazione e la sicurezza
Lo afferma “Dress for success”, un libro del 1975 scritto da John T. Molloy ed afferma qualcosa di simile uno studio del 2014 fatto dalla School of Management della Yale University, secondo cui vestirsi in modo professionale aumenta la concentrazione e la sicurezza.
Come spiega Kare Pine, fashion psycologist e docente all’Università dell’Hertfordshire, “quando si indossa un vestito, infatti, ” si adottano le caratteristiche ad esso associate”.
E’ quello che facciamo tutti i giorni quando scegliamo abiti per le varie occasioni di svago o di lavoro, perché “induciamo il cervello a comportarsi in modo coerente con quel significato”.
Basta che un uomo indossi abito e cravatta ed una donna un tailleur elegante, per apparire credibile? Sarà questa l’arma vincente che i candidati dovranno sfoderare alle elezioni italiane del 2019 per dare l’immagine di politici affidabili?
Non è l’abito che fa il monaco, neppure in politica
Avrai pensato sicuramente a questo!
E’ vero, l’abito non fa il monaco, ma anche l’abito, unito ad altri elementi invia dei messaggi: ecco perchè va scelto con cura!
Viviamo in un paese in cui l’immaginazione fa la sua parte: guardiamo e giudichiamo un personaggio televisivo o che vediamo su altri media anche in base all’apparenza.
Lo stesso capita con i politici. Ti sarà capitato di leggere articoli su come era vestito il tal politico, avrai visto post su Facebook, Instagram o video su Youtube, che magari ne distorcono anche l’immagine in chiave comica!
Di Maio vs Salvini due stili diversi, due personalità diverse
Il confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini dà l’idea di quanto l’aspetto esteriore possa dire della persona.
Luigi Di Maio adotta un look formale con abito scuro ed indossa quasi sempre la cravatta. Matteo Salvini, invece, è molto informale, con le sue felpe e magliette “geolocalizzate”dai colori anche sgargianti e spesso non indossa la cravatta quando è in abito, tranne che nelle occasioni ufficiali.
Pensiamo al modo di parlare dei due politici, al tono di voce, uniamolo al modo di vestire e una idea ci verrà in mente!
Un politico non si dovrebbe giudicare da come si veste o dagli accessori che usa, ma è inevitabile che questi dettagli abbiano presa sul nostro immaginario!
Alcuni politici “pizzicati” per il proprio outfit
Ricordate il completo blu elettrico indossato da Maria Elena Boschi nel precedente governo? E’ stato criticato perché era di Zara, marchio spagnolo e non italiano e perché era troppo aderente!
Avete presente la foto di Matteo Renzi che in occasione di un incontro ufficiale è stato immortalato in abito impeccabile, ma con l’orlo dei pantaloni troppo corti, che lasciava scoperte le calze colorate?
Vi è capitato di leggere quegli articoli che sottolineano il cambio di look dei politici eletti nelle file del Movimento 5 Stelle, che sono passati da un outfit casual ad uno stile più formale e ricercato?
Sapete che ci sono perfino studi, come quello pubblicato sul sito livescience.com, sulla scelta della cravatta rossa o blu e sull’impatto che questi colori hanno negli elettori?
Il tono di voce alto, basso, autoritario o remissivo?
Ci sono tanti studi anche sul tono di voce. Uno di questi, quello fatto dagli scienziati della University of California e presentato nel 2014, ha fatto emergere come i leaders con tono di voce più basso siano considerati carismatici ed autoritari, mentre quelli che parlano a voce più alta ssiano visti come più remissivi.
Forse questo studio specifico riguarda solo gli USA, visto che da noi Beppe Grillo, che di voce alta ne sà qualcosa, non appare per niente remissivo! Ha fatto del suo stile urlato un “marchio” personale, con cui comunica le sue idee e la sua personalità e si fà ascoltare dal suo elettorato!
Questo stile potrebbe però non funzionare con altri elettori, perché questo tono di voce potrebbe risultare fastidioso oppure potrebbe distrarre gli ascoltatori dai contenuti.
Ad ogni elettorato, insomma, corrisponde un politico con il tone of voice adatto!
Persino gli accessori finiscono nel mirino
Vi eravate accorti che Elisabetta Trenta, attuale Ministro della Difesa, quando ha giurato al Quirinale, aveva una borsa Chanel, che a detta di alcuni, ha salvato il suo look?
O che l’outfit di Barbara Lezzi, attuale Ministro per il Sud era impeccabile o che Matteo Salvini porta sempre sulla giacca la spialla di Alberto da Giussano, simbolo della battaglia per la libertà dei comuni italini contro l’Imperatore Federico Barbarossa?
Anche la cura dell’immagine è strategia per le elezioni 2019
Di fronte ad un programma elettorale, ai problemi delle comunità locali o a quelli dell’Italia in Europa, questi argomenti sembrano fin troppo leggeri. E lo sono.
Ma tutto fa brodo, come si suol dire, per cui saranno anche dettagli leggeri, ma che hanno la loro importanza per chi come noi pensa che in politica nulla debba essere lasciato al caso.
Rientrano anche questi elementi nella comunicazione politica, che è strategia e che pertanto si pianifica per tempo perché richiede studio e tempo.
In questa strategia globale deve rientrare anche l’immagine del candidato politico, quella che sarà diffusa sui media digitali e non digitali alle elezioni italiane del 2019! Solo se curato nei minimi dettagli, l’outfit valorizzerà al massimo l’immagine del candidato!
In conclusione
Come web agency ci occupiamo di marketing e di comunicazione e non di immagine.
In questo articolo, però, vogliomo sottolineare come anche l’esteriorità abbia un ruolo importante nella comunicazione di se stessi agli altri.
Spostando questo discorso alla politica, pensiamo che sia molto importante per un candidato alle elezioni italiane del 2019, soprattutto se nuovo, sapersi presentare all’elettorato e dare una buona immagine di sè.
La scelta di un outfit, del tono di voce, della gestualità, secondo noi non va lasciata al caso, ma va curata moltissimo perché è parte integrante della comunicazione, finirà sui media, soprattutto sui social network e sarà data “in pasto” alle masse, che avranno il loro bel da dire.
Abbi cura della tua immagine alle elezioni italiane del 2019
Un certo abito, un certo tono di voce, trasmette sicurezza, professionalità, potere e chissà cos’altro in chi ascolta! Sarà anche uno stereotipo, ma in certi contesti l’apparenza ha il suo perché!
Il modo di vestire, gli accessori che sceglierà un ipotetico candidato, il modo di parlare, i gesti, diranno qualcosa di lui, sveleranno chi è, che valori ha, quali sono le sue idee, che potranno essere ben accolte o fraintese o interpretate in modo diverso da ciascuno.
Magari alle elezioni europee 2019 o a quelle regionali ricorrere ad abiti eleganti, sobri, dai colori neutri, potrebbe essere una scelta furba, che ripara da critiche e parodie!
Per tutto questo, ci sono i consulenti di immagine ed altri professionisti, che dovranno essere consultati ben prima di buttarsi nell’agorà elettorale, in modo da arrivare alle elezioni 2019 sicuri di sè e pronti ad affrontare gli avversari politici e gli elettori anche grazie al proprio aspetto!
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